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mercoledì 12 febbraio 2014

Decerebrati nelle pubblicità

Voglio fare un appello. Liberiamo quella povera donna. Mi riferisco alla moglie del tizio della Conad. Quella pubblicità mi fa venire l'ulcera. E di sicuro non mi fa venire voglia di andare a comprare nei loro supermercati.
Questa poverina sta con uno più fulminato di una lampadina. Facciamo una colletta e paghiamole un buon avvocato divorzista. Suo marito sta peggiorando, è evidente. Prima si limitava a dare di matto durante la notte. Una volta ti svegli per controllare la freschezza. E va bene. In realtà non va per niente bene, ma facciamo finta di sì. Poi ti svegli perchè c'è un problema. Ma non nella coppia, eh. Tra la gente. Ora, sono le due di notte, proprio adesso devi andare ad abbassare i prezzi del tuo maledetto supermercato? Non puoi aspettare le 7 di domani mattina? Adesso non c'è nessuno che va a fare la spesa, quindi dormi e non scassare le palle a tutta la famiglia. E invece quella povera donna di sua moglie cosa fa? Lo asseconda. Come si fa con i matti. Il fatto che non gli abbia ancora spaccato sulla testa la pentola a pressione la fa candidare alla santità.
Adesso, però, il tizio è peggiorato. Lei gli chiede se gli va bene mangiare la carne e lui? Lui, più fatto di Bob Marley, la guarda con aria sognante e le risponde "si, ma la nostra". Ma la nostra di chi? Guarda che non hai una fattoria. Hai un supermercato. Le mucche non nascono sotto forma di hamburger nel bancofrigo. Qualcuno te lo deve dire un giorno o l'altro. E vogliamo parlare di quando gira per casa come un deficiente e tira fuori dalla dispensa tutti i prodotti essenziali? Qualcuno lo deve fermare.
Ormai, comunque, siamo abituati ai decerebrati nelle pubblicità. Ve la ricordate Adriana? Quella della Tim. Quella strafiga. Quella che si è fatta inseguire per un anno da quell'altro idiota che le sbavava dietro. Inizialmente, pensavo che fosse lei quella astuta dei due. E' riuscita a farsi inseguire per tutto il pianeta prima di dargliela. Chapeau! Poche altre riuscirebbero nell'impresa. E poi l'hanno fatta parlare. Mi hanno distrutto un mito. Se ne andava in giro per casa contando le cose di quattro in quattro. "Quatro paperele, quatro gatini" Passi la pronuncia scadente, ma il contenuto non era propriamente degno di chissà quale mente eccelsa. A quanto pare il tizio non la inseguiva per poter discutere dei massimi sistemi.

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