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lunedì 17 febbraio 2014

Troy, il supercane

Mi chiamo Troy e sono un cane. Anzi, un supercane. Questa è la mia storia.
Fino a poco tempo fa ero solo un dobermann come tanti. La mia specialità era vincere concorsi di bellezza. Pensate, sono arrivato primo a New York e undicesimo in tutti gli Stati Uniti. Che poi neanche mi piace andare a quei concorsi. Io preferirei stare a casa accoccolato sui piedi della mia padrona, ma so che lei è felice quando vinco e per me la sua felicità è più importante della mia.
Un giorno, però, avvicinandomi alla mia padrona Diane, ho notato qualcosa di strano. C'era un odore diverso dal solito. Non era uno di quei cosi puzzolenti che voi umani chiamate profumi. Era molto peggio. Noi cani non abbiamo un nome per quella cosa, ma mi pare che i dottori degli umani lo chiamino cancro. Noi cani spesso riusciamo a sentire la puzza schifosa che emana quella brutta malattia. Purtroppo voi uomini non la sentite.
Ero molto preoccupato per Diane. Come avrei fatto senza di lei? Un padrone può avere tanti cani, ma un cane ha solo un padrone. E il mio padrone è Diane. Voi umani siete tanto intelligenti, ma a volte siete estremamente tonti e non capite quello che cerchiamo di dirvi. Così, sapendo quanto sarebbe stato difficile farmi capire, ho iniziato a mandare dei segnali alla mia padrona. Ho iniziato a strusciarmi e strofinarmi contro il suo fianco sinistro. Lei si è insospettita, ma non ha capito. Come dicevo, a volte siete proprio tonti.
Alla fine, sono diventato così fastidioso che Diane ha iniziato a grattarsi e così ha trovato il nodulo maledetto. Un po' preoccupata, si è finalmente decisa ad andare a fare una mammografia. I medici le hanno trovato e tolto il brutto male e sono stati così bravi che le hanno consentito di tenermi con sé durante le terapie. Adesso la mia adorata Diane è guarita e possiamo di nuovo passare del tempo insieme e prepararci per altri concorsi. Io nel frattempo sono diventato famoso. Sono diventato un supercane, un po' come quelli che trovano gli umani sotto le valanghe. Quello che gli umani non sanno, è che io non ho fatto niente di speciale. Ho solo fatto il mio dovere: salvare la vita alla persona che amo di più al mondo. E' una cosa che molti umani fanno fatica a capire, ma per noi cani è la normalità.
Ho sentito dire che i dottori degli umani si sono subito interessati a questi nostri superpoteri. Io spero che non maltrattino dei poveri cani nella speranza di addestrarli a trovare il cancro come fanno i cani poliziotto con la droga. Salvare la vita agli umani è il nostro dovere, ma solo se gli umani se lo meritano.

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