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mercoledì 18 dicembre 2013

Discriminate

Mi è capitato più e più volte di scontrarmi con gli uomini sul tema della violenza sulle donne. L'opinione comune è che quelli che violentano e picchiano le donne sono persone "malate". Secondo molti, il motivo della violenza non è la discriminazione dilagante nei confronti del genere femminile. Il motivo è una presunta malattia mentale degli "uomini cattivi" che li induce a comportarsi così.
Se il problema stesse tutto in una malattia, basterebbe curare queste persone. Esistono delle persone chiamate psichiatri che fanno questo di lavoro, dopotutto. Qualche farmaco, un po' di psicoterapia e sicuramente il problema si risolverebbe. Purtroppo non è così.
Gli uomini che picchiano a sangue le loro donne, così come quelli che violentano la prima sconosciuta, non sono malati. O almeno non hanno una malattia che si cura con le medicine. La discriminazione è una malattia. Una malattia gravissima. Quasi incurabile.
La dimostrazione di tutto ciò viene da una pubblicità progresso contro la violenza sulle donne. Sono stati affissi alle fermate dei pullman dei manifesti raffiguranti ognuno una donna con un fumetto contenente una frase lasciata in sospeso. Incredibilmente, entro 48 ore le frasi sono state arbitrariamente completate da dai veri gentlemen. Banale vandalismo? No, discriminazione pura.
Facciamo qualche esempio: "dopo gli studi mi piacerebbe..farmi mantenere". Niente di trascendentale, vero? Cosa ne pensate di "quando cammino per strada mi piacerebbe..essere trombata"? Bonjour finesse. Oppure "vorrei che mio marito...menasse più forte". Simpatia portami via.
Pare che l'obiettivo fosse proprio questo. Permettere a certi soggetti di dare il meglio (anzi, il peggio) di loro stessi. Lo scopo era, a detta di chi ha pensato la pubblicità, far capire che la discriminazione è ancora diffusa e radicata nella fascia media della popolazione. Il passo successivo sarà riproporre gli stessi manifesti censurati aggiungendo il logo della campagna e le indicazioni per denunciare le offese e i contenuti impropri sul web.
Sinceramente, sono molto scettica sull'utilità di questa campagna. Tentar non nuoce. Mi auguro che almeno tutto questo serva a far capire agli uomini "buoni", quelli che ci portano in palmo di mano, quelli che sono dei compagni di vita perfetti, che la situazione non è così rosea come la vedono loro.
Mi sono sentita dire che lottare per le pari opportunità è stato inutile perchè le pari opportunità sarebbero arrivate un po' per volta da sole. Un po' come il lento processo evolutivo che ha fatto allungare il collo alle giraffe. Mi sono sentita dire che non è vero che veniamo discriminate. Mi sono sentita dire che ormai dovremmo smettere di lottare perchè abbiamo tutto quello che desideriamo.
Vorrei che questi uomini uscissero dal loro idillio e tornassero a prendere contatto con la realtà. Se tu non torceresti nemmeno un capello alla tua ragazza, non vuol dire che sia così dappertutto. Se tu accetti che tua moglie porti a casa il doppio del tuo stipendio, non vuol dire che lo accettino anche gli altri uomini. Se tu lasci che tua figlia trovi la sua strada senza vietarle nulla, non vuol dire che facciano tutti così.
E con questo non mi riferisco alla situazione (orribile) in cui vivono le donne in altri Paesi. Mi riferisco alla situazione in cui centinaia di donne vivono quotidianamente in Italia, un Paese all'apparenza civile. Civile all'apparenza ma non nella sostanza. Prima ne prenderete coscienza, prima ci aiuterete a combattere.

2 commenti:

  1. Mia cara devi darti pienamente ragione. Gli uomini degni di questo nome non vedono quello che vedamo noi che facciamo parte della categoria a rischio. Loro non alzano le mani, non ci proibiscono di portare una minigonna o andare a lavorare e non capiscono o non vogliono vedere che molti altri non la pensano come loro. Non lo fanno nemmeno per cattveria. Semplcemente, siccome loro si comportano in maniera civile, consderandoci insomma compagne, esseri umani capaci di decidere e pensare, non possono ammettere che nonper tutti i maschi è così.
    Il problema che ricade s noi, è loro perchè parlano di discriminazione ma nn l'hanno provata sulla loro pelle.
    Ciao cara, auguri!

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    Risposte
    1. Posso solo dire che concordo pienamente! Auguri anche a te, anche se un po' in ritardo ;)

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