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martedì 1 ottobre 2013

Su e giù da un autobus

A tutti sarà capitato almeno una volta di prendere un autobus o un pullman di linea. E a tutti sarà capitato almeno una volta di odiare i suddetti mezzi di trasporto. A me è capitato più di una volta. Diciamo che in genere non passa un viaggio, per quanto breve esso sia, senza che qualcosa mi dia letteralmente sui nervi.
Le simpatiche signore che, vedendoti davanti alla porta, si sentono in dovere di tirarti per la manica e chiederti "Scende?" No signora, mi hanno assunto come ragazza immagine. Sto davanti alla porta per attirare clienti su questa linea. Ma secondo te, cosa sto facendo davanti alla porta? Conto le persone alle fermate? Oppure le vecchiette traballanti che, fiutando un posto libero, si lanciano con uno scatto alla Usain Bolt e travolgono tutti i loro possibili avversari. Un miracolo. Da donnina col bastone a centometrista. Una volta mi sono anche presa un'ombrellata sul braccio. Eh si, avevo osato tenermi allo schienale del sedile occupato da una simpatica nonnina intenta ad andare a fare mercato. Poi siamo noi giovani quelli maleducati.
Invece, quando mi capita di prendere un pullman di linea, generalmente trovo sempre l'autista che è stato premiato come dipendente più simpatico dell'anno. Io salgo, saluto educatamente e sorrido. Lui grugnisce. Io gli chiedo un biglietto per la mia destinazione. Lui grugnisce. Nella migliore delle ipotesi cerca di esprimere, rigorosamente a grugniti, il costo del biglietto. Ovviamente io non ho mai, ma proprio mai, i soldi giusti. Ed ecco che allora Mr Simpatia mi fulmina, prende schifato il denaro e, sempre grugnendo, mi chiede se non ho della moneta. No, tesoro. Non ce l'ho la moneta. Se ce l'avessi avuta, te l'avrei data subito. Non prendo il pullman apposta per farmi cambiare i 20 euro. Il culmine l'abbiamo raggiunto il giorno in cui, miracolosamente, avevo i soldi giusti. Tutta fiera salgo sul pullman e metto nelle mani del simpatico autista una serie di monetine accuratamente preparate nella lunga attesa alla fermata. Ovviamente, i soldi non gli andavano bene perchè erano tagli troppo piccoli. Guarda, se mi dici che maledette monetine vuoi, mi organizzo e le produco un attimo a casa. Intanto a casa mia i soldi crescono sugli alberi. Facciamo un patto, io mi impegno a portarti i soldi giusti e tu ti impegni a non grugnire. Credi di potercela fare?

2 commenti:

  1. Complimenti per la simpatia. E' davvero così che stanno le cose, purtroppo. Anche noi abbiamo avuto brutte esperienze soprattutto con gli autisti, sgarbati e maleducati.

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    1. Grazie :) Credo che chiunque abbia incontrato almeno un autista antipatico nella propria vita ;)

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