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martedì 11 giugno 2013

A pesca di tesori

Tutti i bambini sognano di andare a caccia di tesori. Ma non sanno che è molto meglio andare a pesca. A pesca di tesori. A New York. Eh si, avete capito bene. A New York c'è un tizio che va di tombino in tombino e di grata in grata a pescare oggetti caduti agli indaffarati newyorkesi. E non è un hobby. E' un lavoro. Un lavoro redditizio.
Le grandi scoperte si fanno sempre per caso. Ed è per puro caso che Eliel Santos un giorno si è imbattuto in un uomo che cercava disperatamente un fabbro in mezzo a Manhattan perchè gli erano cadute le chiavi di casa in un tombino. Santos è entrato in una ferramenta, ha comprato qualche attrezzo e, come per magia, ha tirato fuori le chiavi dal tombino. Il proprietario delle chiavi ha tirato fuori 50 dollari come ricompensa e Santos ha inventato un nuovo lavoro. E così ogni giorno recupera oggetti luccicanti, più o meno costosi, da quei buchi neri che sono i tombini di New York.
Certo, a volte pesca solo monetine. Ma altre volte pesca gioielli. O iPad. O iPhone (maledizione agli smartphone supersottili). Vi chiederete quanto si possa guadagnare in questo modo. Beh, ve lo dico io. Tanto. Anche 1.000 dollari al giorno. Probabilmente in una settimana guadagna più di molta altra gente in un intero mese. Che dire? Complimenti per l'iniziativa. Chissà che professione ha messo sulla carta d'identità? Cacciatore di tesori? Pescatore da tombino? Recuperatore seriale?
Inutile dire che, per quanto i manager di Manhattan siano super-indaffarati e super-distratti dai loro mille problemi, i giorni più redditizi sono quelli successivi alle sbronze di massa. Come il giorno dopo la Parata di San Patrizio. Caos e gente ubriaca. Un'accoppiata vincente per le voraci grate di New York. E un bottino niente male per il nostro pescatore metropolitano. Inoltre, i giorni migliori sembrano essere dal giovedì alla domenica. Il lunedì, invece, vacche magre. Ora scusate, devo andare a comprare una canna da pesca e un biglietto per New York City.

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